Escursione al Rifugio Bonatti, 31 Luglio 2011




Dati escursione

Giro ad anello: SI
Differenza altimetrica: 948mt (da 1576mt a 2524mt).
Ascesa totale: 1100mt circa (compresi saliscendi)
Discesa totale: 1100mt circa (compresi saliscendi)
Lunghezza totale: 17 km circa
Tempo percorrenza giro completo: 5-6 ore.
Difficolta': E

Traccia gps:
http://www.gpsies.com/map.do?fileId=rqmjsqulnpljqycd

 

Raminghi partecipanti: Raminghino, Ramingazzo e Ramingone.

L'escursione di oggi ci portera' al di fuori delle montagne nostrane, per sconfinare in Valle d'Aosta, precisamente in Val Ferret,
al cospetto del massiccio del Monte Bianco.
Vista la lunghezza del tragitto da percorrere in automobile, la sveglia sara' fissata scandalosamente presto.
Il ritrovo infatti sara' alle ore 5.30, al casello autostradale di Ospitaletto, da dove ci aspetteranno circa tre orette di auto.
Arrivati in Valle d'Aosta, attraversato il comune di Courmayeur, prendiamo per la Val Ferret
e raggiungiamo il piccolo abitato di Plampinceux, in localita' Ponte, dove parcheggiamo l'automobile.
Sono le ore 8.30 e siamo pronti al cammino.
Mentre la mole maestosa del Grandes Jorasses, gia' incombe su di noi, un limpidissimo cielo azzurro abbraccia un'infinita serie di cime.
Imbocchiamo la stradina che attraversato il ponte sulla Dora di Ferret, porta al piccolo villaggio di Meyenchet,
oltrepassato il quale il sentiero comincia a salire con ampi e non difficili tornanti.


 

Lo spettacolo di montagne e' davvero grandioso e ci obbliga a numerose soste fotografiche.
Durante una di queste, incontriamo la gentile famiglia Chabod, Enrico, Mariarosa e figlio Dario, che si dimostrano molto
interessati alla nostra attrezzatura fotografica.
Ramingazzo ha infatti sfoderato il suo teleobiettivo Canon da 100/300 mm.
Il signor Enrico ci indica la piccola sagoma del Rifugio Boccalatte, imperviamente arroccato al di sopra di uno spuntone
roccioso tra i ghiacciai di Plampinceux e del Grandes Jorasses.
Per noi che non sapevamo dove fosse, sarebbe stato impossibile distinguerlo.


 

Da qui si possono inoltre ammirare, da sinistra, la cima del Monte Bianco (4810mt), con la sottostante punta rocciosa
dell'Aiguille Noire de Peuterey (3773mt), il ghiacciaio della Bremva, il Dente del Gigante (4014mt),
davanti a noi Le Grandes Jorasses (4208mt di Punta Walker) e sulla destra, Mont Greuvetta (3684mt).

 

 

 

 

Siamo al bivio con il sentiero che porta verso destra al Rifugio Bertone, raggiungibile in un'ora, ed a sinistra al Rifugio Bonatti
che richiedera' un'ora e mezza di cammino.
Dario, ci consiglia la visita al Bonatti, asserendo che si tratta di un percorso molto panoramico,
facile e verremo accolti in un rifugio nuovo e molto bello.
Rapidamente decidiamo di seguire il suo consiglio e ci congediamo dandoci l'arrivederci al rifugio, visto che anche loro
sono diretti al Bonatti, ma hanno optato per una passeggiata piu' tranquilla
.

 



Proseguiamo quindi verso sinistra su un comodo sentiero pianeggiante, entriamo nel bosco ed oltrepassiamo un paio
di semplici canaloni, finche', valicato un bel ponticello di legno, nei pressi della malga Armina, clamorosamente, sbagliamo strada.
Invece di proseguire sul sentiero pianeggiante, imbocchiamo una bella traccia che sale verso l'interno della valle
costeggiando il torrente Armina.



Dopo qualche centinaio di metri ci accorgiamo dell'errore e chiediamo informazioni ad un gentile pastore,
il quale confermatoci lo sbaglio, ci incoraggia a proseguire sulla nostra strada, indicandoci un sentiero che,
dalla testata della valle in localita' Alpe di Secheron, raggiunge il passo Entre Deux Sauts,
dal quale una comoda discesa ci portera' al Bonatti.



 

A detta del pastore la variazione di itinerario ci costera' solamente un'oretta in piu' di cammino.
Decidiamo di proseguire e ringraziato l'uomo, ci incamminiamo verso il lontano piccolo tetto della baita Secheron.
Il sentiero n. 29 e' molto bello e il panorama altrettanto gratificante.
Sulla destra abbiamo la Testa della Tronche (2584mt), davanti la Guglia di Chambave (3067mt) con il Colle Battaglione Aosta (2923mt),
a destra la Tete Entre Deux Sauts (2723mt) mentre ci vigila le spalle l'imponente e severa mole del Grandes Jorasses.



Raggiungiamo non senza un po' di fatica la piccola baita di Alpe Secheron dove approfittando
di qualche minuto di riposo, scorgiamo discendere dal Col Sapin sulla nostra destra, schiere di camminatori
sul sentiero della TMB (Traversata del Monte Bianco), diretti proprio verso il passo Entre Deux Sauts.
Riposati e rifocillati, riprendiamo il sentiero che in poche decine di metri si collega al TMB ed incominciamo
la salita verso il passo.



La via benche' mantenga sempre una buona salita, non e' mai troppo faticosa e ci permette di ammirare
spesso il panorama.
In circa un'oretta raggiungiamo il passo, dove troviamo molti camminatori che approfittano dello spettacolo naturale
per godersi il sole mangiandosi un panino.

 



Varrebbe veramente la pena fermarsi un po' in questo bellissimo posto, ma il nostro tempo stringe
e siamo costretti a proseguire, prendendo il sentiero (e' sempre il TMB denominato anche col n. 3) che scende
nello splendido Vallone di Malatra alla cui testata si staglia la scura cima della Grande Rochere (3326mt).

 


 

La via discende docilmente tra pascoli, fiori e rocce che di tanto in tanto affiorano a movimentarci il cammino.




Raggiungiamo l'Alpe Superiore di Malatra dove al bivio teniamo la sinistra sul sentiero n. 28 (ma e' sempre il TMB) che in meno
di mezz'ora ci portera' in vista del Rifugio Bonatti.




Arriviamo al rifugio proprio mentre la simpatica famiglia Chabod si appresta a ridiscendere.
Raccontiamo loro di aver sbagliato strada, ma di essere molto soddisfatti della variazione di itinerario, che ci ha fatto
scoprire splendidi paesaggi.
Ci scambiamo i rispettivi indirizzi e-mail e salutata la famiglia Chabod, entriamo nel rifugio per il pranzo.

La gentile famiglia Chabod

 

Uno splendido scatto, gentilmente
concesso dal Signor Enrico




Constatiamo che Dario aveva proprio ragione: il rifugio e' molto bello ed accogliente.
Pranziamo a base di affettati e piatti tipici valdostani ed a fine pranzo ci concediamo il lusso di alcuni minuti di pennichella
con la "pansa" al sole, nello splendido cortile del Bonatti.




Raminghino ci ricorda che ci aspetta ancora la discesa a piedi e un lungo viaggio di rientro in macchina
e ci sprona a rialzarci. A malincuore seguiamo il suo consiglio e cominciamo a scendere.
Dopo alcuni tornanti ad un bivio teniamo la sinistra abbandonando il sentiero n. 28 e proseguendo sul n. 27
che porta in leggera salita all'Alpe Secheron Bassa e da qui, sempre in leggera salita, all'Alpe Armina,
dove avevamo sbagliato strada.




Stavolta pero' proseguiamo a ritroso sul sentiero di andata, che in circa un'ora e mezza ci riporta al parcheggio.



Prima di partire ci concediamo un'ultima birra fresca ad un bar di Plampinceux.
Ramingazzo e Raminghino, che non avevano mai visto queste montagne, ne rimarranno piacevolmente colpiti,
cosicche' ci ripromettiamo di tornare, magari percorrendo altri sentieri tra panorami altrettanto suggestivi.

 

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http://www.rifugiobonatti.it/

 

 

 





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