Escursione dal Monte Dasdana all'Eremo di San Glisente, 26 giugno 2010.




Dati escursione

Giro ad anello: NO
Differenza altimetrica: dati non in possesso
Ascesa totale: 400mt circa (saliscendi compresi)
Discesa totale: dati non in possesso
Lunghezza totale: 20-22km
Tempo percorrenza: circa 8 ore.
Difficolta': E

 

 

Raminghi partecipanti: Raminghino, Ramingorino, Ramingazzo e Ramingone.

Ci incontriamo di prima mattina a casa di Ramingone e proseguiamo in auto lungo tutta la Val Trompia
(con sosta colazione al bar di Gardone) verso il Maniva.
Giunti al passo proseguiamo sulla statale del Crocedomini superando il residence Bonardi ed arrivando ad un tornante
con annessa possibilita' di parcheggio, ai piedi del Monte Dasdana.
L' aria mattutina e' frizzante, la giornata bellissima.
Seguiamo la stradina militare in discesa sulla sinistra del tornante (sentiero 3v variante bassa) che passa a fianco
dei ruderi di un casermone della prima Guerra Mondiale e sotto le bastionate rocciose ed a tratti imponenti
del Monte Colombine.



 

In questo tratto si avvistano frequentemente le marmotte che fanno capolino dalle rocce fischiando.
Bel panorama sulla Val Trompia con Monte Guglielmo sullo sfondo.



 

Proseguendo, superiamo dapprima le indicazioni per la cima del monte (splendido panorama su tutte le montagne
della Val Trompia e sulla catena adamellina) poi quelle per il bivacco Grazzini (accogliente struttura posta in luogo
incantevole in localita' Craparo alto).
Noi continuiamo lungo la stradina passando al cospetto della Sfinge (torre rocciosa spiovente sul percorso)





ed arrivando al Goletto di Cludona dove troviamo nuovamente le indicazioni verso il vicino e ben visibile bivacco Grazzini.
Qui il panorama e' molto piu' aperto con bella vista sul Dos Ma e sui pascoli di malga Craparo.






Al Goletto decidiamo di seguire il 3v che passa in cresta e di lasciare la variante bassa per il ritorno.
Si rivelera' un'ottima scelta perche' il panorama e' meraviglioso e ci costringe a numerosissime soste contemplative,
come quella fatta al cospetto di una solitaria croce, monito per tutti i viandanti.






Arriviamo cosi' al Passo di Sette Crocette, dove su un muretto a secco, si ergono sette croci di ferro
e di lato un cippo con scolpita la data 1668.
Anche da qui si gode di un favoloso panorama sulla sottostante Val Ma, sul Monte Crestoso e sulla Val Trompia
con Collio adagiato ai nostri piedi.
Ci fermiamo un poco a riposare ed a rimirare il paesaggio, per poi riprendere sulla destra il sentiero 3v.





Dopo pochi minuti il sentiero si divarica nuovamente, una via arriva alla cima del Crestoso, un'altra ne percorre, quasi pianeggiante
(qualche saliscendi), il fianco sinistro verso un piccolo passo con ometto segnaletico tra il Monte Colombino
(da non confondere con il precedente e piu' elevato Colombine) ed il Crestoso.





In leggera discesa lasciamo il 3v e percorriamo il sentiero numero 80 verso l' eremo di San Glisente.
In breve giungiamo alla Nicchia di San Glisente, angusta spelonca rocciosa dove la leggenda vuole che il Santo
si riparasse (o vivesse...) in compagnia di una capra.
( leggi la leggenda di San Glisente cliccando qui).





Ramingazzo trova sull'umido e sabbioso terreno un'orma che asserisce appartenere ad un plantigrado noto col nome di orso.
I compagni non osano contraddirlo.






Una segnaletica indica la via per il bivacco Bassi, che decidiamo di raggiungere in una prossima escursione,
mentre noi proseguiamo lungo il sentiero 80 che ora ci propone la breve ma ripida salita al Monte Fra.
Sudando giungiamo in cima e la ricompensa merita ampiamente i nostri sforzi.
Panorama mozzafiato a 360 gradi fino addirittura alle bianche vette del Bernina e in lontananza persino il Monte Rosa...





Riprendere la via, ora piu' agevole, risulta faticoso perche' vorremmo soffermarci a rimirare la natura, ma la strada
per l'Eremo di San Glisente e' ancora lunga.
Arriviamo a valicare un nuovo piccolo passo dietro il quale un nevaio ci costringe a fare attenzione, mentre davanti
ci appare la lunga via di cresta che superati alcuni piccoli dossi erbosi ci porta alla colma di San Glisente (mt 2160).
Ancora ci fermiamo a contemplare il panorama che apre a meravigliosi squarci sulla Concarena e sulle Orobie.
Proseguiamo in discesa ed attraversiamo un tratto in mezzo a una selva di ontani pieni di moscerini e siamo finalmente in vista
sotto di noi, dell' eremo di San Glisente.





Una breve discesa su prato ci congiunge al luogo sacro e storico.
Sotto l'eremo e' presente infatti una antica cripta con colonne e volte ad arco.
Incontriamo alcuni volontari che si preoccupano della manutenzione del posto, sistemando i tavoli e tagliando l'erba.
Noi ci accomodiamo all'esterno su un panoramico tavolo in legno a consumare i panini portati da casa ed a chiacchierare
sulla splendida escursione.





Davanti a noi uno splendido spettacolo di montagne.
Finito il pranzo, Ramingone obbliga il Ramingazzo a concedere un breve concerto col suo baghet,
visto che il posto e' veramente appropriato.
Entriamo nella piccola chiesetta e Ramingazzo comincia a suonare.
Il momento e' indescrivibile, anche gli addetti alla manutenzione smettono di lavorare per venire a sentire
le note di Ramingazzo.





E come se non bastasse ci spostiamo nella cripta dove l' atmosfera e' ancora piu' raccolta e la musica avvolgente.
Sono momenti da vivere, difficilmente spiegabili a parole.

 




Giunge presto l'ora di prendere la via del ritorno, anche se a malincuore.
Ci informiamo presso i volontari a proposito di una variante che vorremmo fare al ritorno e ci indicano un sentiero
che parte nei pressi della Colma di Glisente e che percorrendo il fondovalle ci dovrebbe condurre alla Nicchia
saltando la salita e discesa dal Monte Fra.
Ringraziamo e salutando ritorniamo verso la Colma.
Giunti nel posto indicato, nonostante i nostri sforzi per cercare il sentiero da percorrere,
non lo troviamo e decidiamo di fare la stessa via di andata...
Al Passo Sette Crocette ormai stanchi ci concediamo una pausa, leviamo gli zaini e riposiamo qualche minuto





Ormai manca poco all'arrivo e percorrendo stavolta la variante bassa del 3v (uno dei rari momenti in cui Ramingazzo
accusa la stanchezza) giungiamo al Goletto di Cludona, salutiamo la Sfinge passandoci sotto...





...e in meno di un'ora siamo al parcheggio.





L' escursione non presenta difficolta', e' molto lunga (circa 20km tra andata e ritorno), ma quasi priva di salita
(tranne quella del M.Fra).
Ci sono parecchi brevi saliscendi e bisogna fare attenzione in caso di nebbia (molto frequente da queste parti) a non perdersi.

Tempo necessario: 4 ore per l'andata e 4 per il ritorno.
Portarsi acqua (non si trova mai durante il percorso nemmeno all'eremo).
Vale la pena perche' il panorama e' bellissimo lungo tutta l'escursione.



APPENDICE

Escursione del 9 Luglio 2011 all'Eremo di San Glisente.

Raminghi partecipanti: Ramingone, Ramingorino, Ramingazzo, ramingo Giovanni.
C
on gli amici Ciano e Primo.

Sulla bella stradina della Grande Guerra.



Al Goletto di Cludona.



Niente foto, meglio il panorama!



Panorama sulla Valle Ma.



Raminghi sul sentiero 3Valli.



Verso il Passo 7 Crocette.



La Valle Ma.



Sullo sfondo l'Adamello ed il Cornone di Blumone.



Lungo la Valle di Fra.



Fioriture in Valle di Fra.



Dalla Nicchia di San Glisente salita al Monte Fra.



Primo dice:"Ci sono anche io!!"



Come rompere la campana 1


Concerto di Ramingazzo nell'eremo di San Glisente.


Come rompere la campana 1.1




Tutti insieme tutti insiem...



Riflessi.



Ciano alla Colma di San Glisente.



Sbagliando il sentiero...



Verso il bivacco Marino Bassi.



Non siamo stanchi... poco!



Passo tra Monte Colombino a sinistra e Monte Crestoso a destra.




 




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