La
Giro del Pizzo Formico | |||
Giro ad anello: Si' | |||
Raminghi partecipanti: Ramingazzo e Ramingone. In questa Primavera che non vuole arrivare, con una serie
infinita di giorni di pioggia, come trovare una giornata buona per fare
un'escursione coi Raminghi? Finalmente le previsioni meteo ci vengono
incontro, indicandoci come il Primo Maggio sia una giornata dove le
probabilita' di precipitazioni sono basse. | |||
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Dopo poche decine
di metri lasciamo la stradina principale per dirigerci, sulla sinistra,
verso il ben visibile roccolo che domina la collina. | |||
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Le radioline
intanto intercettano alcuni messaggi che Ramingazzo dice provenire da una
esercitazione della Protezione Civile, ma lo stretto dialetto
bergamasco | |||
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Passiamo qualche pozza d'acqua, alcune delle quali sono
cinte da traballanti palizzate, mentre la grande croce della vetta del
Pizzo Formico appare gia' ai nostri occhi. | |||
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Passati sotto un
brutto quanto grande ripetitore (chissa' di quale segnale?) raggiungiamo,
con l'ultimo tratto ripido, la cima del Formico. | |||
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Data la facilita'
dell'ascensione, troviamo la vetta occupata da alcune decine di persone
che si riposano chiacchierando e rimirando il panorama. | |||
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Dietro di noi, un
dolce susseguirsi di dossi prativi circondano il piu' alto promontorio su
cui sorge il Rifugio Parafulmine. Sulla sinistra seguendo la frastagliata
cresta che scende dal Formico, la vista e' guidata fino al tozzo panettone
del Monte Guglielmo che si erge dalla foschia di fondo valle. | |||
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Anche la discesa
e' molto tranquilla ed in circa 20 minuti raggiungiamo l'arrugginito
monumento degli alpini. | |||
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Qui convergono una
serie di sentieri e stradine ben segnalati che bene aiutano ed indirizzano
gli escursionisti. | |||||||||||
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Sulla destra
invece un sentiero scende verso la ben visibile sterrata in direzione
della nuovo Bivacco Guazza proprio sotto la vetta del Pizzo Formico. | |||||||||||
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"Non ne sono
pienamente sicuro, ma da qualche parte ho letto che questo posto fu
testimone di un brutto fatto di sangue" dico io, "devono aver trovato alcuni cadaveri in questa pozza molti anni fa" rincaro. Un po' stupiti di non trovare nessuna targa che descriva l'origine del nome, risaliamo il ripido pendio alle spalle della Cappella. Con un poco di fatica siamo al culmine del colle dove una splendida vista di pascoli fioriti e montagne ci riempie gli occhi.. | |||||||||||
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Il Rifugio
Parafulmine e' ormai a poca distanza e raggiungiamo l'affollato cortile
proprio all'ora di pranzo... Anche se, come sempre, il piccolo locale e' pieno di gente, riusciamo a trovarci un posticino per mangiare approfittando sia del fatto che siamo solamente in due, sia della gentilezza di un gruppo di escursionisti che accetta di stringersi un po'per farci posto. In una manciata di minuti ci viene servito il pranzo a base di casoncelli al burro come primo e polenta e luganega (coniglio per me) per secondo, il tutto annaffiato con del buon vino rosso. Un caffe' ed un bicchierino di genepy completano il garrulo pasto. In men che non si dica, regolato il debito con i laboriosi rifugisti, recuperiamo gli zaini e proseguiamo il cammino. La facile stradina scende dalla sinistra del rifugio con ampi tornanti. | |||||||||||
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Prima di
arrivare al bivacco Guazza (bella struttura che contiene alcune
macchinette automatiche dispensatrici di bibite, caffe' e
spuntini), lasciamo la stradina e prendiamo sulla sinistra il sentiero n.549 che porta verso il Bivacco Baroncelli del Cai di Gandino. | |||||||||||
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Attraversati i
pascoli della Valle di Groaro entriamo nel bosco ed in breve tempo
raggiungiamo lo spartano bivacco. Un'altra monumentale croce si trova di
fronte al piccolo rifugio. E' la croce dei pastori che domina dall'alto la Valle di Gandino. | |||||||||||
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A pochi metri
dal bivacco si trova una bella santella chiamata Tribulina della Guazza
nei pressi della quale il sentiero n. 549a ci permette, dopo alcuni saliscendi, di raggirare le numerose insenature della montagna. | |||||||||||
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In una
quarantina di minuti raggiungiamo nuovamente le belle casette adagiate sui
prati di Monte Farno. | |||||||||||
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Da qui in
pochissimi minuti siamo nuovamente al parcheggio, dopo una ventina di km
percorsi tra ampi panorami e prati in fiore. Un giro alla portata di tutti quelli che hanno un minimo di allenamento alle lunghe distanze. I sentieri sono sicuri e la segnaletica abbastanza buona. | |||||||||||
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