Bivacco Occhi, 15 e 16 Ottobre
2010.
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Dati
escursione
Giro ad anello:
NO Differenza altimetrica: 850mt circa (da 1200mt a 2047mt) Ascesa
totale: dati non in possesso Discesa toale: dati non in
possesso Lunghezza totale: 18km circa Tempo percorrenza: 7-8
ore Difficolta': E
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Per coloro che sono interessati
unicamente alla descrizione dell'escursione, cominceremo proprio con
questi dati.
L'escursuione comincia a Tu, frazione
di Vezza d' Oglio. Al piccolo parcheggio nei pressi della chiesetta si
posteggia l'auto e si prosegue tenendo la destra sulla stradina che
sale nel piccolo villaggio. La si segue in direzione della localita'
Ponte dell'Acqua Calda che si raggiunge in circa 35 min. Qui si trova
un bivio, si puo' proseguire sia a destra che a sinistra tenendo condo che
a destra la strada e' piu' corta, ma leggermente piu' ripida. Da qui
in circa mezz'ora si raggiunge l'agriturismo Valgrande, si prosegue sempre
sulla bella stradina fra splendidi lariceti e costeggiando il
rigoglioso fiumiciattolo. Si arriva in un'altra mezz'ora alla cappella
del Caret, che ci appare al limitare del bosco sulla destra. Da qui si
intravede verso la testa della valle, la bianca facciata della Baita di
Malga Valgrande che raggiungiamo sempre in una mezz'ora. Dalla malga
appare per la prima volta e se si sa dove guardare, la sagoma, da qui
piccina, del bivacco Occhi. Si prosegue sempre lungo la stradina che
attraversa un ponte verso destra e poco dopo diventa un bellissimo ma
ripido lastricato. In circa 45 minui dalla malga si arriva al bivacco
splendidamente adagiato ai piedi della Cima di Pietra Rossa.
In tutto sono circa 3 ore e mezza di
cammino comprese le dovute soste, sempre su agevolissima stradina e, tempo
permettendo, sempre accompagnati da uno splendido scenario di boschi
prati e montagne. L'escursione e' adatta a tutti in quanto non presenta
difficolta' ne' salite impegnative. E' soltanto un po' lunga in quanto
gli 800m di dislivello si diluiscono in circa 10km di lunghezza
totale. Nel periodo di Ottobre si ha la possibilita' di avvistare i
cervi intenti nei loro rituali amorosi, udendone i possenti bramiti.
La pro-loco di Vezza d' Oglio che
gestisce il bivacco, preferisce che si comunichi la volonta' di fermarsi
per la notte in quanto essendo molto frequentato, si potrebbe non
trovare posto, soprattutto nei mesi estivi quando numerose comitive
occupano la struttura.
Numeri utili: pro-loco Vezza
d'Oglio:
Tel./Fax 0364-76131
link Parco dello Stelvio: http://www.stelviopark.it/
link con scheda bivacco: http://www.vezzadoglioturismo.it/?page_id=474
Traccia gps da Tu alla malga Val Grande
(dove le pile del satellitare ci hanno abbandonato...): http://www.gpsies.com/map.do?fileId=wswmmnqfseujarcg
Traccia gps dal Bivacco Occhi
al Pulpito: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=rargygjytddftekg
ESCURSIONE
RAMINGA
Raminghi partecipanti: Raminghino,
Ramingotto e Ramingone. Con la gradita
partecipazione di Davide.
Ci ritroviamo per la colazione al
parcheggio di Provaglio alle ore 6:30 di venerdi' 15
Ottobre. Decidiamo di salire con l'auto di
Raminghino e quindi Ramingone parcheggia la vetusta punto a casa del
Raminghino che dista poche centinaia di metri. Viaggiamo chiacchierando di problematiche di lavoro e di
progetti sul futuro dei Raminghi ed il percorso ci pare meno
noioso.
Arriviamo a Tu (frazione di Vezza
d'Oglio) dove al piccolo posteggio parcheggiamo l'auto e cominciamo i
preparativi per la camminata. Dividiamo il peso dei viveri nei vari
zaini e ci accorgiamo di aver portato da mangiare per un
reggimento (con gioia di Ramingone e Ramingotto e lo sbigottimento di
Davide).
Ramingone commette ora un fatale
errore: dimentica in macchina il barattolo da 750 gr. di nutella... sara'
il suo cruccio per il resto della escursione e verra' per questo molte
volte rimproverato dai
compagni.
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Dopo aver adeguatamente affardellato
gli zaini, possiamo finalmente partire, sono le ore 8 e 50 l'aria e'
pulita e frizzante e il cielo terso.
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Davide che non conosceva la Val Grande,
ne rimane subito rapito e fotografa tutto cio' che gli
capita. I colori dell' Autunno, gia' dai
primi passi invadono i nostri occhi e non ci lasceranno piu' per l' intera
giornata. Subito Ramingotto ha qualche
problema con il saccoapelo fissato male allo zaino e Ramingone durante
l'ennesimo tentativo di sistemarlo, gli strappa un
elastico...
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Attraversiamo la localita' Ponte
dell'acqua calda e l'agriturismo Valgrande e giungiamo con calma e un poco
accaldati alla bella cappella del Caret, dove ci fermiamo un poco a
riposare.
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Raminghino, da vero ramingo, e'
gia' in maniche corte, mentre Ramingotto propone di assaggiare i
biscotti che ha comprato cosi' da avere piu' energia per il
prosieguo. Dopo un piccolo rifocillamento e
qualche foto, siamo pronti a rimetterci in cammino verso la visibile Malga
Valgrande.
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Sentiamo di rado qualche bramito di
cervi in lontananza, ma non ne avvistiamo nessuno nonostante la giornata
sia bellissima. Arriviamo alla Malga
Valgrande che ospita pure un piccolo parcheggio per chi non vuole o non
puo' sostenere tutta la camminata e, al prezzo di 10 euro giornalieri,
decide di salire in auto. Noi, da fieri
Raminghi, non abbiamo paura della fatica e preferiamo gli scarponi alla
macchina. Dalla malga si comincia ad
intravedere la ancora lontana sagoma della Capanna Saverio Occhi,
splendidamente adagiata ai piedi della Cima
di Pitra Rossa.
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Attraversiamo un bel ponticello di
legno ed imbocchiamo la stradina lastricata che, a tratti un po' ripida ci
porta al bivacco. In questo tratto Ramingotto
e Ramingone accusano molto il peso degli zaini e faticano un
poco. Davide dopo aver raggiunto il bivacco
torna per aiutare gli amici e spinto da solidarieta' raminga, convince
Ramingotto a cedergli il suo zaino.
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Arriviamo alla capanna Occhi intorno
alle 12 e 30 e subito approntiamo i letti per la notte. La struttura e' molto accogliente, dispone di un piano terra
spazioso con un tavolo monumentale di 5 metri piu’' o meno di
lunghezza, una cucina a gas enorme a quattro fuochi e forno
capiente, un ulteriore piccolo fornello bianco a tre fuochi. C'e' un
ampio lavandino a due vasche in acciaio e una potente stufa a
legna. Sempre al piano terra si trovano il bagno con water lavandino e
persino doccia riscaldata da bollitore a legna!!! Un vano funge da piccolo magazzino con fornitissima posateria
e pentolame ed una piccola dispensa. Si
accede al piano superiore attraverso delle comode scale che portano alla
zona notte fornita di circa 40-45 posti letto per lo piu' disposti su
comode strutture a castello ma anche ricavati nel
soppalco.
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Tutti i posti letto sono dotati di
materassi, cuscini e calde coperte di lana. Veramente uno spettacolo
per ogni visitatore che qui vuol passare la notte. Tornando a noi, dopo aver scelto i letti e disposto i
sacchiapelo, Ramingotto si adopera alla preparazione del pranzo che
oggi prevede dei ravioli al crudo (un KG!!) con sugo di panna e speck
tanto per star leggeri, non prima pero' di aver acceso la
stufa.
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Ramingone stende per la prima volta la
Tovaglia dei Raminghi che subito ottiene l'ammirazione dei presenti.
Mentre Raminghino affetta la pagnotta, l'aria viene pervasa
dall'inebriante profumino del sugo di Ramingo
Giorgio.
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Affettiamo anche
parte di salame piacentino ed apriamo due buste di insalata di mare che
purtroppo non si riveleranno molto buone (a differenza del
salame). Pronti i ravioli subito ci accorgiamo che Ramingotto sa il
fatto suo nell'arte culinaria e riceve infatti i complimenti dei
compagni. Accompagnano le pietanze anche un trittico di saporiti
formaggi.
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Prima del caffe', Ramingone viene nuovamente punzecchiato
per aver lasciato in macchina la nutella e riconosce il brutale
misfatto. Caffe' preparato da Raminghino e grappino del Gamba, chiudono
lo spettacolare pranzo. Dopo una pausa (breve per non rischiare di
abbioccarci) Ramingone e Davide si apprestano alle macchinose operazioni
di lavaggio dei piatti, portate a termine con insospettabile
abilita'. Nel pomeriggio decidiamo di fare un piccolo giretto nei
dintorni del bivacco per cercare di avvistare qualche cervo. Siamo
armati di tre macchine fotografiche e della videocamera con treppiepe di
Ramingotto.
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Ne avvistiamo ben presto un folto gruppo sui declivi
rocciosi sotto la Cima di Pietra Rossa e pratichiamo la tattica di
avvicinamento proposta da Raminghino. La strategia prevede
l'aggiramento del branco mantenendosi il piu' possibile sottovento, ma
implica un maggior dispendio di energie. Davide decide di accompagnare
Raminghino mentre Ramingotto e Ramingone piu' prudenti, decidono per la
strategia della pazienza; aspetteranno sul posto il passaggio degli
ungulati per filmarli con la videocamera fissata sul
treppiede.
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Quella del
Ramingotto e Ramingone si rivelera' una tattica azzeccata visto che
riusciranno a filmare splendidamente il passaggio dei cervi, venendo
colpiti dalla maestosita' di alcuni maschi. Raminghino e Davide pur
avendo applicato una strategia affidabile, non avendo adeguata atrezzatura
tecnico-fotografica, ritorneranno senza essere riusciti a fotografare
bene gli ungulati. Al calar del sole ormai rientrati al Bivacco
incontriamo numerosi visitatori muniti di binocoli di tutte le misure,
anche loro giunti per osservare i cervi. Guardiamo anche le foto
scattate nella mattinata da Cristian, un ragazzo munito di reflex con
obiettivo da 400mm che e' riuscito a scattare arrivando vicino agli
animali. Veramente delle belle foto che otterranno i complimenti dei
raminghi e di Davide. Arrivata la sera, Ramingotto e' di nuovo al
lavoro per la cena che prevede una spaghettata al sugo di pomodorini
freschi e pancetta. Dopo aver ravvivato la stufa con alcuni pezzi di
legno presi dalla legnaia esterna (fornitissimo e bel casotto nel cortile
del bivacco), prepariamo la tavola per la cena. Ramingo Giorgio
dara' il meglio di se' e riusciranno degli spaghetti di indimenticabile
squisitezza...
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Alla sera il
bivacco si riempirai di altri visitatori tra cui due amici da Manerbio e
Silvia ed Alessandro una coppia di fidanzati giunta in auto fino alla
Malga Valgrande. L'atmosfera conviviale e la grappa del Gamba ci
riscaldano i cuori. Raminghino uscito per andare alla fontana a
prendere acqua, rientra urlando che, nell'oscurita', si vedono le lucine
riflesse dagli occhi dei cervi... increduli usciamo comunque a
controllare e... siamo letteralmente circondati!!! Puntando la pila nel
buio dietro il bivacco illuminiamo le pupille degli animali che
infastiditi bramiscono e si spostano, sono tantissimi e molto piu'
vicini che di giorno. Che spettacolo!! Dopo cena, mentre alcuni
ospiti decidono di coricarsi presto, gli amici di Manerbio (tra cui il
sindaco!!!) ci invitano ad una partita di briscolone. Ramingone decide
di astenersi non piacendogli giocare a carte, mentre Davide, Raminghino e
Ramingotto accettano di buon grado, nonostante questi ultimi non
sappiano giocare (o almeno cosi' affermano). Dopo una fredda partenza
dovuta all'apprendimento delle regole di gioco, Raminghino palesa la sua
abilita' nel briscolone inanellando una serie di ottimi successi che
faranno sorgere dei dubbi negli amici di Manerbio e nel resto dei
compagni.
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La serata scorre
veloce e ben presto, stanchi, decidiamo di andare a dormire. Intanto
Davide e Raminghino, previdenti, si sono spostati verso i letti vicino
alla canna fumaria per avere un po' piu' di caldo. Ramingotto indossa
il saccoapelo prestatogli da Ramingone (indossa e' la parola giusta in
quanto e' un saccoapelo con le maniche!!) mentre Ramingone cerca una
posizione comoda per dormire (i letti per lui sono tutti troppo
piccoli). Ci addormentiamo ascoltando i bramiti dei cervi. La
mattina seguente ci svegliamo abbastanza riposati e contenti nel
constatare che nessuno ha sofferto il freddo e tutti abbiamo
dormito. Sistemiamo i letti cosi' come li abbiamo trovati e ci
prepariamo la colazione con caffe' e latte. L'ambiente e' gia' tiepido
in quanto Alessandro svegliatosi prima di noi, ha provveduto
all'accensione della stufa. Purtroppo la giornata e' brutta e molto
umida con la foschia che arriva e se ne va con parecchie
folate.
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Dopo un po' di
titubanza, decidiamo comunque di fare quattro passi, anche se il tempo e'
brutto. I soliti Ramingone e Ramingotto, dopo aver visto che comincia a
nevicare fine e ghiacciata, decidono presto di rientrare, mentre
Raminghino e Davide, temerari, proseguono in direzione di un gruppo di
cervi avvistati in lontananza.
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La mattinata
prosegue con Ramingone e Ramingotto che al caldo del bivacco chiacchierano
con gli amici Silvia e Alessandro i quali, anche loro usciti a
passeggiare, ben presto sono rientrati. Intanto gente che va e gente
che viene allieta e ravviva l'atmosfera del bivacco. Ci sono giovani
appassionati ed armati di grossi obiettivi per la cattura fotografica dei
cervi, ed anche gente comune salita per farsi una passeggiata in
compagnia. Ramingone ed Alessandro decidono nonostante il maltempo di
accendere i fuochi esterni per cucinarvi le salsicce la qual cosa
riesce al primo colpo grazie alla ottima realizzazione delle strutture
ed alla abilita' di Alessandro. Poco dopo rientrano infreddoliti anche
Raminghino e Davide che raccontano di essersi spinti in direzione dei
cervi, di averne incontrato un gruppo folto il quale, spaventato nel
vederli, si e' diviso lasciando due esemplari femmina in
disparte. Rovina famiglie!! Avvistano anche un grosso e maestoso
maschio che fa capolino dalle rocce.
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Intanto la pietra
di cui sono fatti i fuochi per le salsicce, nonostante sia accesa da quasi
un'ora stenta a scaldarsi bene obbligando Ramingone ad accendere
anche il fuoco vicino. Nel frattempo Ramingotto sta gia' preparando il
sugo per la nuova spaghettata con pelati e salsiccia a
pezzettini.
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La pietra sembra
ormai giunta in temperatura e Alessandro ci appoggia sopra le sue due
salsicce che subito iniziano a sfrigolare. Anche Ramingone mette a
cuocere le salsicce che nel giro di una ventina di minuti e nonostante ci
nevichi sopra, sono pronte. Inutile dire che pure questo pranzo e'
molto apprezzato, ed il calduccio del bivacco mentre fuori nevica, non fa
che aumentare il clima di affiatamento tra di noi. Dopo pranzo
decidiamo di scendere visto il tempo non buono, ma non prima di aver
lasciato la meritatissima offerta nella cassetta e aver scritto un
saluto ed un ringraziamento sul quaderno del bivacco. Finito di lavare
i piatti prepariamo gli zaini e con Silvia ed Alessandro iniziamo a
scendere sotto una fitta e finissima nevicata.
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Giunti alla malga
salutiamo i due fidanzati che qui hanno parcheggiato la macchina e dopo
aver rifiutato la gentile proposta di portarci a valle gli zaini,
proseguiamo la nostra discesa. Giunti al ponticello di legno, visto che
Silvia e Alessandro ancora non ci hanno superato con l'auto, decidiamo di
fargli uno scherzo e di sbarrare il ponte con un palo di
legno. Aspettiamo per pochi minuti il loro arrivo e, ridendo, gli
spieghiamo che il ponte e' pericolante e che non possono passare. Dopo
qualche battuta e molte risate li salutiamo di nuovo e proseguiamo il
cammino.
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Arrivati
all'agriturismo, ne approfittiamo per fermarci a bere qualcosa di caldo e
riposare la schiena. All'ingresso un enorme pastore maremmano vigila la
porta, ma noi per nulla intimoriti entriamo. Dopo un caffe' ed un te'
caldo riprendiamo a scendere, ormai manca poco all'auto che raggiungiamo
in circa un'ora.
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E' stata per tutti
un'esperienza bellissima che vorremmo ripetere al piu' presto, magari
insieme a tutti i Raminghi. A noi non resta che il ricordo di due
giorni vissuti in compagnia e nella natura, lontano dai problemi e dallo
stress della vita
quotidiana.
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