Dal Passo Tonale ai forti Saccarana e Mero, 14 febbraio 2011.




Dati escursione

Giro ad anello: SI in parte
Differenza altimetrica: 316mt (da 1777mt a 2093mt).
Ascesa totale (compresi saliscendi): 513mt
Discesa totale (compresi saliscendi): 513mt
Lunghezza totale: 14,5 km
Tempo percorrenza giro completo: 5-6 ore in base alle soste.
Difficolta': E

Traccia gps Tonale, forti Saccarana, Mero:
http://www.gpsies.com/map.do?fileId=eyatwyfspzcpzphz

Raminghi partecipanti: Ramingazzo, Ramingotto, Ramingorino, Ramingone.
Con gli amici Davide e Fabio seguito dal buon Eolo.

Raggiungiamo il passo del Tonale dopo aver attraversato per intero la Val Camonica e qui giunti parcheggiamo le auto nell'ampio parcheggio nelle vicinanze
dell'ossario che accoglie i resti dei caduti della prima Guerra Mondiale.
Arriviamo proprio mentre gli impianti sciistici stanno per aprire.
Qualche automezzo apporta gli ultimi ritocchi alle piste che da qui a poco verranno invase dagli sciatori.


 

Dopo i preliminari di vestizione, incominciamo l'escursione verso i forti, dapprima seguendo la stradina che attraversate le piste,
porta all'ospizio di S. Bartolomeo. Sono circa le 8 e 30, il Sole fatica a sbucare dai monti mentre un'aria gelata ci sferza il viso.
La giornata, alla faccia delle previsioni nefaste, si presenta inaspettatamente molto bella e ci incoraggia al cammino.
Giungiamo in poco tempo all'ospizio di S.Bartolomeo e da qui proseguiamo lungo la stradina che, in leggera discesa, taglia in mezzacosta le pendici
del Monte Tonale in direzione Est.


 

Poco dopo incontriamo un bivio con segnaletica: a sinistra si sale verso il Passo dei Contrabbandieri, mentre andando dritto si prosegue verso
i forti Saccarana e Mero.
Decidiamo a questo punto di calzare le ciaspole in quanto il manto nevoso si fa leggermente piu' insidioso.


 

Dopo circa un'oretta di cammino lasciamo la stradina per seguire in salita verso sinistra le tracce lasciate da altri ciaspolatori e scialpinisti che portano
in direzione del forte Saccarana.
Fatichiamo un po' nel riconoscere il sentiero in quanto non c'e' una via unica, ma diverse tracce che a volte ci confondono.
In questo tratto scorgiamo in lontananza le sagome di due animali selvatici, probabilmente caprioli, che allegramente risalgono il pendio.



Entrati nel diradato bosco di larici, dopo circa 20minuti di cammino sempre in leggera salita, arriviamo ai piedi di una radura al cui culmine
scorgiamo i bastioni ormai ridotti in ruderi del forte Saccarana.
Senza una via precisa ognuno di noi sceglie da che parte risalire l'irto pendio.



Con non poca fatica, siamo in cima da dove si domina la vallata e si aprono bellissime vedute sul dirimpetto gruppo montuoso della Presanella.


Il forte purtroppo non e' accessibile internamente dato lo stato di degrado.
Approfittiamo per rifocillarci e scattare qualche foto.



A malincuore lasciamo lo splendido panorama per proseguire verso la Malga Strino lungo la stradina che ben visibile aggira in discesa a Nord-Est il forte.


 

Giungiamo dopo qualche tornante ai ruderi delle Caserme di Strino dove il simpatico Eolo si diverte nella neve.


Con un po' di difficolta' di orientamento in prossimita' di alcuni incroci, riusciamo a raggiungere la sottostante stradina che porta alla Malga Strino,
ma ci accorgiamo che raggiungerla allungherebbe troppo il nostro percorso ed il tempo a nostra disposizione non ce lo permette.
Quindi un po' malvolentieri, decidiamo di tornare sui nostri passi e di raggiungere il forte Mero.
In circa 35 min arriviamo al forte che si presenta semi sommerso dalla neve
.


 

Qui decidiamo di fare una sosta un po' piu' lunga per mangiare un panino e goderci il Sole.
Indimenticabile la battuta di Ramingotto sugli hacker buoni (i loacker!!!!!).
Solo chi c'era puo' capire.


 

Dopo il meritato riposo riprendiamo la via che in circa un'ora e tre quarti, porta di nuovo verso il Tonale.


Qui giunti, prima di rientrare verso casa, facciamo visita all'ossario in ricordo di coloro che col sacrificio piu' grande,
permisero la liberta' alle generazioni avvenire.




Il giro non e' molto impegnativo tranne che per la salita al Saccarana che nell'ultimo breve tratto e' un po' faticosa.
D'estate, dall'ospizio S. Bartolomeo, si segue senza difficolta' il sentiero numero 160, mentre con la neve bisogna fare attenzione a seguire
le tracce ed a orientarsi con la cartina.
L'escursione merita soprattutto per la veduta dal Saccarana, ma tutto il tragitto e' sempre molto panoramico.






 

 





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