Dai Piani di Vaghezza al Monte Ario, 2 Aprile
2011.
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Dati
escursione
Giro ad anello: SI Differenza altimetrica: 600mt
circa(da 1132m a 1755m) Ascesa totale: 774m Discesa totale:
774m Lunghezza totale: 13,39 km Difficolta': E
Mappa gps Vaghezza
Monte Ario: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=juxvbsxbkdracrzq
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Raminghi
partecipanti: Ramingazzo, Ramingorino, Ramingone, ramingo Giovanni,
ramingo Fabio con Ramingheolo e la compagnia dell'amico Davide.
Il
ritrovo e' fissato per le ore 7 a casa di Ramingone dove, dopo aver
scelto gli equipaggi delle due auto (oggi siamo ben in sette col buon
Ramingheolo), ci dirigiamo verso l'alta Val Trompia destinazione
Marmentino - Piani di Vaghezza. Dopo la canonica sosta al bar di
Gardone per la colazione, arriviamo al vasto parcheggio della Vaghezza da
dove, ultimati i preparativi per la camminata, imbocchiamo il 3V in
direzione del Passo delle Piazze.
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Qui troviamo dei
cacciatori intenti ad allenare i loro cani che ci guardano un po'
incuriositi. Delle frecce segnaletiche ci indicano l'inizio del tratto
conosciuto come scale dell'Ario, il sentiero che con buona salita
all'interno del bosco, ci condurra' al Pian del Bene una vasta e
panoramica malga ai piedi del Monte Ario. Durante la salita,
incontriamo un gruppetto di escursionisti che si dimostrano anch'essi
incuriositi dal nostro abbigliamento e dal Baghet che spunta dallo
zaino di Ramingazzo. Uno di loro dice anche di aver letto su
internet le gesta di un personaggio che ama girare per i monti della
bergamasca suonando il suo Baghet... Il dubbio che stia parlando
proprio di Ramingazzo rimane in tutti noi. Comunque ci diamo
appuntamento sulla vetta, dove ramingo Lorenzo promette di allietarci con
le note del suo strumento.
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Al culmine delle
scale dell'Ario, sbuchiamo a malga Pian del Bene dove una maestosa
fioritura di crochi ci accoglie. Irta davanti a noi ci appare la
prativa dorsale del monte Campello (1642m), mentre la vetta
dell'Ario e' ancora nascosta alla nostra vista. Attraversiamo il
pascolo cercando invano di non pestare i fiori, ma sono davvero tantissimi
e siamo costretti a numerose soste per fotografarli. Iniziamo a
risalire il manto erboso che in breve ci fa guadagnare quota. Peccato
che la foschia ci nasconda il panorama che da qui sarebbe stato
meraviglioso.
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Superati alcuni
crestosi saliscendi con un poco di attenzione in certi brevissimi
passaggi, siamo in vista della croce di vetta del M.Ario (1755m), che
raggiungeremo in breve tempo.
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In
cima ci aspettano gli amici incontrati in precedenza che attendono
l'arrivo di Ramingazzo e del suo Baghet per udirne le note. Egli non si
fa pregare ed attacca con "Scotis de Cevo" che ottiene l'ammirazione di
tutti, apoteosi poi sulle note di "Soldato scozzese" e della
"Pastorale". Un altro memorabile momento regalatoci da
Ramingazzo.
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Facciamo una foto ricordo tutti insieme con tanto di
tovaglia raminga e ci prepariamo per una importante
celebrazione. Indossando la maglietta ufficiale dei Raminghi delle
Terre Alte, sulla vetta del M.Ario, Giovanni e Fabio col suo labrador
Eolo, possono finalmente fregiarsi del titolo di ramingo, entrando da
oggi a far parte del gruppo. Congratulazioni a loro da parte di
tutti.
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La ripida discesa ci fa velocemente perdere quota e ci
conduce, prima alla Forcella di Nasso e poi aggirando l'ennesimo dosso
erboso, al passo croce, in vista del
rifugio.
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La presenza di un vasto nevaio ci divide dal raggiungere
lo stesso (che pare chiuso) e ci fa decidere di cambiare direzione e di
arrivare alla sottostante malga di Campo di Nasso (1513m), dove
fermarci per la sosta pranzo. Salutiamo cosi' gli amici escursionisti e
attraverso la variante bassa del 3V, giungiamo all'imbocco della malga.
Anche qui una marea di crochi in fiore ci riempie gli occhi
mentre attraversiamo il pascolo.
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Giunti alla grande casa con stalla ci sediamo al Sole a
gustarci i meritati panini. Lorenzo e Fabio offrono rispettivamente
cioccolato, albicocche e saporito salame che vengono molto apprezzati dai
compagni. Dopo pranzo Ramingazzo, viste le pedanti insistenze di
Ramingone, decide di sfoderare di nuovo il suo Baghet, suonandoci una
indimenticabile "Soldato scozzese" che gli riuscira' particolarmente
bene.
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Ritirato lo strumento e' tempo di dedicarci alla
prova del teleobiettivo di ramingo Lorenzo che decidiamo di utilizzare per
fotografare i crochi fioriti, montandolo sul cavalletto. Come
professionisti fotografi approntiamo l'attrezzatura ed iniziamo a
fotografare. Chi munito di semplici ma potenti compatte come Davide e
ramingo Giovanni, chi invece ostenta padronanza con le reflex Canon munite
di lente macro o di obiettivo 100-300mm vedi Ramingazzo e
Ramingone. Fabio rimarra' indaffarato a tenere a bada l'irruenza di
Eolo che, eccitato, continua a correre a destra e sinistra annusando
felice qualsiasi cosa senza ascoltare il suo padrone. Intanto
Ramingorino, noncurante, perlustra la zona.
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Dopo tre quarti d'ora di prove fotografiche (con buoni
risultati di Lorenzo, Davide e Giovanni, mentre risultera' insoddisfacente
la prova di Ramingone col teleobiettivo N.D.R.), ci prepariamo per il
ritorno.
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Ripresa la variante bassa del 3V, raggiungiamo la
splendida malga di Pian del Bene (1515m), un ampio pianoro panoramicissimo
con rade baite sparse e vestito anch'esso di crochi
fioriti.
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Qui abbandoniamo il 3V per scendere lungo la bella
stradina sterrata che si inoltra in un bosco di maestosi faggi. Giunti
nei pressi della malga I Ronchi, teniamo la destra in direzione del Passo
delle Piazze. Arrivati al Passo, proseguiamo lungo la stradina verso la
Vaghezza, lungo la quale salutiamo anche alcune amazzoni a cavallo (con
breve spavento di Eolo) ed in breve siamo di nuovo al
parcheggio.
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Prima di tornare a
casa ci concediamo un fresco boccale di birra al vicino chiosco, dove,
dopo un po' di riposo e gioviali chiacchierate sul bel percorso, ci
salutiamo e torniamo a casa.
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