Raminghi
partecipanti: Raminghino, Ramingazzo, Ramingone, ramingo
Giovanni. Simpatizzanti raminghi: Monica, Andrea, Simon, Ciano,
Maurizio, Marino. Ci raggiungera' al Bivacco Occhi, la Domenica,
Ramingorino.
Oggi e' una giornata importante: per la prima volta si
aggiunge al gruppo dei raminghi una donna e tutti siamo un po'
elettrizzati. Monica ha scoperto il nostro gruppo su internet ed
incuriosita, ci ha contattato per chiedere alcune informazioni sulle
nostre attivita'. Appassionata di montagna, dopo uno scambio di email
col Ramingone, ha deciso di partecipare ad una nostra escursione e
cosi' ci troviamo tutti
alle 7 di Sabato al parcheggio di Provaglio per fare conoscenza e
prepararci alla partenza. Anche Andrea, da anni amico di
Ramingone, ha ceduto alle sue insistenze e oggi sara' dei
nostri. Salutiamo anche la presenza del simpatico Simon, figlio di
Ciano, pure lui accompagnera' il padre e gli altri raminghi
attraverso questa piccola avventura. Infine l'amico Marino riuscira'
a svincolarsi dagli impegni e a raggiungerci al bivacco, facendoci
una apprezzatissima sorpresa. Insomma siamo proprio un folto
gruppo, il piu' numeroso finora di tutte le uscite raminghe. Come
spesso accade, Ramingone e l'amico Andrea sono in ritardo causa una
fulminante distrazione nel caricare la sveglia, quindi arrivano quando
ormai tutti li stanno aspettando da tempo. Colazione al vicino bar e
finalmente si parte. Decidiamo questa volta di partire dalla frazione
di Grano e di provare un tratto di sentiero che non avevamo mai
fatto. Arrivati a Grano, non senza che Ramingone sbagli strada,
lasciamo l'auto in uno dei posteggi ricavati a bordo strada sopra la
frazione. Ci prepariamo dividendo negli zaini l'enorme mole di viveri
che ci siamo portati, che a conti fatti ci sarebbe bastata anche se
fossimo stati il doppio. Comunque riusciamo a farci stare tutto e
con pesantissimi fardelli sulle spalle cominciamo a
camminare. Scegliere di partire da Grano ci fa guadagnare qualche
decina di metri di quota, ma, forse, allungheremo un poco il
tragitto. La stradina e' molto bella e non particolarmente ripida, la
giornata e' stupenda e la Val Grande, come sempre, e'
meravigliosa.
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Arriviamo cosi' ad
incrociare il bivio con la stradina proveniente da Tu, salutiamo
l'Agriturismo Valgrande e giungiamo nella splendida conca dove
sorge la Cappella del Caret. Qui sostiamo a lungo per rifocillarci
visto che in un lampo e' ormai quasi mezzogiorno. Alcuni di noi
scrutano i pendii delle montagne armati di binocolo alla scoperta dei
cervi, mentre il Ramingazzo ci allieta suonando il baghet. Monica che
forse non se lo aspettava, cosi' come Andrea e Simon, ne rimane
piacevolmente colpita.
Ma zaini in
spalla e' ora di riprendere il cammino verso la visibile bianca baita di
Malga Val Grande e da li' proseguire verso il bivacco. Certo
senza fretta visto che abbiamo preventivamente comunicato alla pro-loco di
Vezza d'Oglio che saremmo saliti, ma comunque, visto che vige la
regola che chi primo arriva meglio alloggia, e' meglio non perdere
troppo tempo.
Superata la Malga
Val Grande, non ci resta che un ultimo e abbastanza faticoso strappo sulla
bella mulattiera che nel pezzo finale diventa un bellissimo
acciottolato. In questo tratto Ramingone e Andrea accuseranno non poco
la fatica. Al bivacco ci accoglie una folta compagnia di ragazzi venuti
da Castiglione delle Stiviere, anche loro si fermeranno per la
notte.
Mettendo
insieme i nostri due gruppi, quasi riempiamo tutto la capiente
baita. Dopo aver approntato i letti per la notte, siamo pronti per
l'osservazione dei cervi e un po' alla spicciolata, camminiamo nei
dintorni per trovare un buon posto
d'osservazione.
Ben presto
capiamo che la stagione e' gia' avanzata, infatti gli animali si
mantengono molto lontani e non sentiamo che rarissimi bramiti.
Cio' non
toglie che il Ramingazzo col suo teleobiettivo, non riesca comunque a
catturare qualche bello scatto.
Intanto
Marino ci raggiunge al bivacco e volentieri si aggrega alle nostre
osservazioni.
Venuta la
sera e l'ora di cena, prepariamo una bella pastasciutta con l'ottimo sugo
preparato gentilmente dalla moglie di Lorenzo, mentre sulla
griglia sfrigolano succulente salamine. Ovviamente innaffiamo il
tutto con l'ottimo vino offerto da Ramingazzo e da Marino. Trascorriamo
una bellissima serata facendo meglio conoscenza con Monica e il suo
spirito libero, amante delle montagne, dell'aria aperta; con Marino che
appena ha potuto ci ha raggiunto dopo che una serie di sfortunati
eventi l'avevano costretto a rinunciare alle escursioni precedenti; con
Andrea che cogliendo al volo l'occasione, ha voluto essere dei nostri
lustrando la sua vecchia e mai sopita passione per le montagne; con
Maurizio, uomo di poche parole, ma che non rinuncia mai ad una battuta in
compagnia e non perde occasione, potendo, per una sgambata fra i
monti; e la simpaticissima coppia Ciano-Simon, padre e figlio simili
persino nel carattere. Senza dimenticare i raminghi da piu' vecchia
data, orgogliosi di una cosi' bella compagnia. Abbiamo anche la
piacevole occasione di fare la conoscenza di Rita e Giovanni una simpatica
coppia che si unira' a noi per un piatto di pasta offrendo dell'ottimo
vino Sangue di Giuda. La serata prosegue anche con le note del
Ramingazzo, lui non ci credera', ma suonare il baghet nella nebbiosa
oscurita' all'esterno del bivacco fara' effetto su tutti i
presenti.
Anche
ramingo Giovanni con la sua armonica riempie di suggestione e di calde
melodie blues il freddo pungente che scende dalle montagne. Al termine
di una serata veramente da ricordare, ci corichiamo per la notte
nell'affollatissimo stanzone dove poco dopo essersi sdraiato, Ciano
viene incredibilmente colto dai crampi! I piu' mattinieri saranno
Raminghino, ramingo Giovanni e Ramingone i quali per un motivo o per
l'altro non riusciranno a dormire bene e addirittura poco prima delle 6
sono gia' in piedi pronti a riaccendere la stufa. Intanto sempre alla
spicciolata, si sveglia anche tutto il resto del gruppo e dopo aver fatto
colazione bevendo il caffe' fatto con una monumentale moka, decidiamo
di fare una piccola escursione verso la testata della Val
Grande. L'aria e' molto fredda, ma la giornata stupenda.
Monica si
mette presto in testa e detta il passo seguita da tutti gli altri. Manca
solo Andrea, che ancora riposa al bivacco.
Ben presto
Ramingone rinuncia a salire ulteriormente a causa della neve, preferendo
seguire da lontano il cammino dei compagni.
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Dal suo posto
d'osservazione intuisce la faticaccia di Ramingazzo e compagni che a turno
si alternano nel battere la neve. Ad un tratto Raminghino lasciando
tutti di stucco, parte di corsa senza un'apparente motivo. Confessera' in
seguito di essersi voluto metterealla prova, ma le male lingue
insinuano che l'abbia fatto per isolare alcuni elementi del gruppo.
Infatti ramingo Giovanni e Ramingazzo subito ritornano sui propri
passi e anche gli altri ad uno ad uno cederanno e rientreranno. Solo
Monica non molla e segue fino a sorpassare il Raminghino. Da questo
punto in poi nessuno sa cosa sia successo ai due che affermeranno di aver
raggiunto un imprecisato passo che apriva la vista sulla Valtellina, ma
non avendo macchine fotografiche, non potranno testimoniare
l'impresa.
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Intanto Andrea, alfin alzatosi dal caldo
giaciglio, decide anch'egli di fare due passi ed uscito dal bivacco
incontra il Ramingone che imprecando si avvia verso di
lui. Purtroppo nel valicare un facile guado, Ramingone e' scivolato
inzuppando completamente uno scarpone. Ora deve affrettarsi a rientrare
e cercare di asciugare scarpa calza e piede vicino alla stufa. Andrea
decide invece di fare due passi, ma incredibilmente scivola nello stesso
punto di Ramingone, inzuppando anch'egli pietosamente entrambe le
scarpe. Si troveranno seduti uno accanto all'altro vicino alla
stufa. Nel frattempo Ramingazzo e ramingo Giovanni imperterriti,
decidono di non rientrare subito e di andare a caccia di cervi con armi
fotografiche. Anche Ramingorino sopraggiunge al bivacco elevando cosi'
il numero del gruppo alla straordinaria quota di 11 tra raminghi e
simpatizzanti. Verso mezzogiorno siamo quasi tutti rientrati tranne
Monica e Raminghino, tristemente dispersi tra i monti. Tanto per
consolarci, Ramingazzo sta preparando una saporita polenta taragna, mentre
Gionvanni, aiutato da Simon, prepara le croste di
formaggio grigliandole sulla pietra rovente.
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Un celestiale profumo si innalza dai
braceri. Quando i compagni ormai cominciano a disperare, ecco comparire
sull'uscio del bivacco, la coppia Monica-Raminghino, giusto in
tempo per sedersi a tavola per il pranzo. Verranno tempestati dalle
domande dei compagni su quali lande avessero posato i piedi, ma, ahi loro,
non sapranno proferire risposte esaurienti... Ramingo Rino calatosi
nella parte, si presenta a Monica con le parole:"Piacere Ramingorino":
cosa che nessuno di noi si aspettava e che sara' d'esempio per
tutti.
Finito il pranzo ed ultimata la difficoltosa
operazione di lavaggio piatti senza detersivo, diamo una riassettata alle
nostre cose sparse un po' ovunque e preparati gli zaini dividendo
l'immondizia da riportare a valle, ci prepariamo a scendere.
Ramingazzo coglie l'occasione per un ultimo apprezzato
concerto, prima di lasciare il bivacco dimenticando i bastoncini da
trekking che verranno recuperati dal Ramingone attardatosi durante le
operazioni di partenza. La discesa tranquilla ci condurra' in circa tre
ore alle auto dove ci saluteremo, contenti di aver passato un week-end
insieme e in allegria, condividendo la comune passione per la
montagna.
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